venerdì 5 dicembre 2025

L' ombra dell'io







Mi accorgo, a volte,

che l’ego mi chiude il respiro...

mi fa credere di essere io

quel piccolo pensiero che teme,

che misura, che pretende amore.


Ma poi arriva il silenzio,

e mi disarma.

Allora vedo che non sono il confine,

ma la distanza che si apre,

il passo che si arrende,

il gesto che si scioglie in ascolto.


E in quel momento

sento nascere la vita:

senza nome,

senza maschera,

così leggera

da farsi cielo.


Brunetta Sacchet 🌹 

giovedì 4 dicembre 2025

Il respiro serale




A quest’ora tutto si fa più lento.

L’aria ha un suono diverso, come se respirasse piano con me.

Guardo le mani...

portano ancora addosso il giorno, 

gesti e briciole di luce.

Tra le dita passa qualcosa che non so dire, ma sento che mi tiene viva.

Forse la vita è proprio qui: in questo modo silenzioso di restare,

in un respiro che sfiora la pelle

e non chiede niente, se non di esserci.

Brunetta 🌹





martedì 2 dicembre 2025

Nel respiro delle stelle






Mi lascio condurre,

oltre il confine del cielo,

dove il silenzio vibra

e il buio è solo un’altra forma di luce.


Tra orbite e sogni sospesi

cammino scalza,

seguendo il canto delle comete...

tracce di fuoco

che attraversano il tempo.


Le nebulose mi avvolgono

come veli di seta cosmica,

profumano di nascita e mistero.

Un pianeta azzurro mi osserva,

specchio di memorie lontane:

mi vede, mi riconosce,

come se fossi sempre appartenuta a lui.


Ogni stella mi sussurra

una parola antica,

una promessa che arde senza bruciare.

E nell’eco del loro respiro

capisco che nulla è perduto:

tutto danza, tutto ritorna.


Allora chiudo gli occhi

e divento luce anch’io,

una scintilla che ride nel buio,

un pensiero che si espande...

finché l’universo mi respira

e io respiro lui.

Brunetta Sacchet🌹



lunedì 1 dicembre 2025

La voce di Narciso





Dicono “Narciso”

e pensano a uno specchio.


Ma io,

se mi guardi davvero,

ascolto il mio cuore.

Il mio respiro.


Mi chino sull’acqua...

un suono lieve,

un riflesso che vibra.


Le radici bevono silenzio,

i petali respirano vento.

C’è profumo di terra,

luce che scalda la pelle del giorno.


Il mio inchino non è vanità.

È amore.

È ritorno alla sorgente,

al respiro da cui tutto nasce.


Hanno frainteso lo sguardo:

non è superficialità,

è memoria di cielo

che vive nella terra.


Osservano.

Parlano.

Ma non sentono.


Non vedono le foglie tremare

quando passa la pioggia.


Perché ridurre un’immagine

che non mi appartiene,

quando dentro ho

mondi interi?


Sboccio.

Fragile e forte.

Senza cercare occhi,

senza cercare applausi.


Ogni stelo racconta chi sono

ciò che spesso nessuno vuole vedere.


Eppure parlano di me

come fossi un simbolo,

non un essere che sente,

che respira,

che ama.


Forse è lì

che molti hanno smesso di fiorire:

quando hanno dimenticato

che guardarsi con dolcezza

è un modo per amare il mondo.


Io esisto.

Respiro.


E in questo respiro,

senza specchi,

sono me stesso...


un fiore che sboccia,

fragile e forte,

il  mio nome è: Narciso. 🌼

B.🌹

Fiorire nel silenzio





Prendo un momento.

Chiudo gli occhi.

Sento il mondo vibrare leggero...


il vento sulle foglie,

il profumo della terra bagnata,

il calore del sole sulla pelle.


Il cuore si apre,

fragile e forte,

come un fiore che sboccia senza fretta.


Ogni respiro è un dono,

ogni silenzio una carezza.


E in questo respiro,

sono qui.

Puro, presente, vivo. 

B.🌹




domenica 30 novembre 2025

Un gesto una luce


Ti guardo,

e la stanza si illumina.

Un gesto soltanto

la mano che sfiora il mio viso,

la luce che si piega su di noi

come se sapesse.

Resto lì,

tra la tua voce e il respiro,

mentre tutto si ferma

e diventa semplice:

io, te, la luce.

E capisco allora

che l’amore è un' emozione 

che arde

e non svanisce,

è fiamma quieta

di chi si riconosce 

negli occhi dell’altro.

B🌹

giovedì 27 novembre 2025

Ci vuole

 





Ci vuole un talento raro, oggi, a non rispondere al veleno.

A non cedere al bisogno disperato di “averla vinta”.

Ci vuole classe. Ci vuole pace interiore. Ma anche un certo disincanto addestrato a riconoscere il teatrino.

Chi non abbocca, non è passivo. È intelligente.

Chi non reagisce, non è debole. È libero.

Perché la vera superiorità non si misura nel volume della voce, ma nel silenzio di chi ha capito che certe guerre non valgono il sangue.

E mentre gli altri si azzuffano per l’ultima parola, tu scegli l’ultima

risata. Che è sempre quella di chi ha già fatto pace con sé.


 Oscar Travino