lunedì 30 marzo 2020

Come vino

Piccoli acini
decoro di un grappolo,
giochi di api
rincorrono fragranze di bacche,
succoso nettare tra le dita dei piedi
ebbri di vita.
Colme di fresco mosto le botti intonano l'attesa,
quella che renderà limpida ogni opaca parola.
Sarà un sorso che curerà il profondo,
liberata ogni paura,
tornerà il brindisi a regnare,
stretta di mano non mi lasciare
fatti catturare,
ti voglio attraversare
come fossi spirito
che arde in ogni sospiro di-vino. 


Anna By.

sabato 28 marzo 2020

Nuova raccolta di racconti in inglese


The house of seven dead
by PierAngelo Piccolo




In a dark age, In the mists of time, there was an ancient house in a solitaire, fearful place in a Venice`s lagoon, off in the coast of a small town, called Clodia.
In this dwelling, a hunting lodge in straw built over some stilts, like all the buildings in Venice, a little child habited, a puppy of man, distant and abandoned from his cruel parents.
He was hungry and desperate; the only thing awaiting him was death.
In a obscure, horrible and icy night, during a terrible storm, when the Venice`s lagoon was spectral, the unlucky child listened to the noise of a boat bringing between the cold waves. In the vessel there were seven men, seven sailors vicious and strong, fishing in the night.
While working, they met a corpse of an old man, floating in the dirty water. His beard was white and his body was swollen, it was quickly determined that the man drowned in the lagoon for a couple days.
The seven men, so, decided to recover the horrible corpse and then headed towards the house on the stils, believing it was uninhabited.
But it wasn’t.
They entered and saw the child, hungry, terrorized and dirty. He asked for food with a hopefull glim in his eyes, thinking they could help him.
But the sailor cruelly ignored him.
They lighted a fire and cooked polenta and fish. Then ate and ate again seeming unaware of the little boy. The small whelp cried and begged again and again. The men laughing and joking the more the boy plead. Two hours later, while the child continued to requested food from them, a sailor said:
Ok kid, if you go call our friend who is sleepin in the boat, we’ll give ya somethin to eat”.
He ran out and went to speak to the corpse:
Please sir, head to the house, come eat with your fiends”.
But the dead can’t answer.
So, he then came back and said that the uncoherent friend wasn’t waking up.
All the sailors laughed once more. A man, sadistically, told him:
Try again, boy”.
But it was useless. The boy became really desperate and a sailor repeated laughing:
Please, try again”.
The third time, the child returned smiling and satisfied:
Hey guys, your friend, his awake!”.
What appeared to them was a nightmare.
The huge corpse with the white beard entered in the room, and the smiles of giggling faces of the fishers were transformed in faces of horror. The tall spirit looked at the sailors and spoke:
Men, you shall not have the ability to trick children further more.”
He raised his hand and trasformed them into seven horrible stone statues.
Today, many, many centuries later, if you are able to visit Venice`s lagoon, off the coast of Clodia, in a ancient building you can witness seven man of stone, set down around the table, stone, like their hearts.
Now, in our era, journalist and people from different country can swear they have seen, in Syria, Iran, Kurdistan, Nigeria, Somalia and in other horrible war zone of our planet, many, many, many soldier shooting innocent children. Soldiers, which no longer saw themselves as humans, but dull stones.
Perhaps transformed by the same, frightening spirit.
But … who is really the spirit?
The man drowned was San Theodore, the patron saint of the Venetian people and of all the poor children of this cruel world.
To remind us all to respect and love the priviledge that is childhood.


PierAngelo Piccolo.

Sconfinata nel creato

Nessuno si accorse del freddo che circondava i bambini,
la fretta degli adulti era dannosa, disadorna aria di bufera.
Un dì, in ogni dove la burrasca si posò,
i continenti: gialli, scuri e chiari divennero equivalenti.
Le sagge tempie le più esposte;
un cielo cupo in breve avvolse ogni primaverile giornata... 
Il frenetico incantesimo mutò in accigliata paura.
Increduli i bambini...si chiesero:

- Che gioco è?
Il tempo per rimanere a letto, c'è!
Il tempo per godersi la colazione pure!
Le coccole di mamma e papà arrivano copiose!-

Il sonno raccolse la corsa del mondo e al risveglio si mutò in flemma.
Il tempo possedeva un insolito presagio, effluvio di rigore e discernimento.
Il pericolo, quello che sottraeva linfa vitale, giunto con invisibile invito, fu astuto predatore.
Per giorni e giorni nessun odo di bimbi rallegrò le strade, oltre il balcone, ermetiche, rimasero le piccole, tenere, squillanti voci.
Il vento bussò ad ogni finestra e ad ogni portone, cercando la brezza, movenza del grano, tutta la terra viveva l'assenza del tocco d'un gioco.
Il gioco amoroso di anime palpitanti, sequestrati gli abbracci e pignorati i baci, si presero in volo.
Nel volo, quello dell'anima sull'antico sagrato e divenne solenne preghiera, raggiunse i cuori e accese la speranza...quella sconfinata nell'immenso creato.

Grazie!

Brunetta Sacchet🌹








"Maestro come posso affrontare l'isolamento ?"

"Maestro come posso affrontare l'isolamento?"

"Pulisci la tua casa. A fondo. In tutti gli angoli.
 Anche quelli che non hai mai avuto la voglia, il coraggio e la pazienza di toccare.
Rendi la tua casa splendente e curata.
Togli la polvere, le ragnatele,le impurità. Anche quelle più nascoste.
La tua casa rappresenta te stesso: se ti prendi cura di essa, ti prendi cura anche di te."

" Maestro ma il tempo è lungo. Dopo essermi preso cura di me attraverso la mia casa come posso vivere l'isolamento?"

" Aggiusta quello che può essere aggiustato ed elimina ciò che non ti serve più.
Dedicati al rammendo, ricama gli strappi dei tuoi pantaloni, cuci ben bene gli orli sfilacciati dei tuoi abiti, restaura un mobile, ripara tutto ciò che vale la pena riparare. Il resto, buttalo. Con gratitudine. E con consapevolezza che il suo ciclo è terminato. Aggiustare ed eliminare fuori di te permette di aggiustare o eliminare ciò che c'è dentro di te."

" Maestro e poi? Cosa posso fare tutto il tempo da solo?"

" Semina. Anche  un solo seme in un vaso, prenditi cura di una pianta, annaffiala ogni giorno, parlaci, dalle un nome, togli le foglie secche e le erbacce che possono soffocarla e rubarle energia vitale preziosa. Questo è un modo per prenderti cura dei tuoi semi interiori, dei tuoi desideri, dei tuoi intenti, dei tuoi ideali."

"Maestro, e se il vuoto viene a farmi visita? Se arrivano la paura della malattia e della morte?"

" Parlaci. Prepara la tavola anche per loro, riserva un posto per ciascuna tua paura. Invitala a cena con te. E chiedi loro come mai son giunte da così lontano fino alla tua casa, Che messaggio vogliono portarti. Cosa vogliono comunicarti."

"Maestro, non penso di potercela fare..." 

"Non è l'isolamento il tuo problema ma il timore di affrontare i tuoi draghi interiori. Che hai sempre voluto allontanare da te. Ora non puoi fuggire. Guardali negli occhi, ascoltali e scoprirai che ti hanno messo con le spalle al muro. Ti hanno isolato per poterti parlare. Come i semi che possono germogliare solo se sono soli".


                                                                    Elena Bernabè 


lunedì 16 marzo 2020

Si spande nel silenzio


Il dolore spirituale risiede
dentro il cuore.
Si spande  nel silenzio
tracina fin dove l'anima contiene l'evo.
Con il dolore,
emerge la ricchezza del respiro vitale: l'umiltà.
Allentati i lacci della personalità,
aperte le ali della conoscenza,
lo spirito segue la breccia della libertà, onda del cosmo...

Brunetta Sacchet




sabato 14 marzo 2020

In certi abbracci

In certi abbracci ci vivo
mi ci sveglio
ci respiro
mi riscaldo
m ripario
mi cullo
e poi, mi addormento
In certi abbracci sparisco
mi proteggono dal mondo e dal tempo
mi rovo tra le tue forti e dolci braccia.
Grazie Madre cara
non mi hai lasciata sola,
il tuo forte e quieto amore
mi stringe ancora.


Brunetta Sacchet

giovedì 12 marzo 2020

Linee di orizzonti

Ti ho veduta galoppare
al di là dal mio orizzonte,
leggiadra, allegra e sincera,
avrei voluto inseguirti
ogni mia energia, avrei investito, speso,
ma quali?
Quelle verdi, oramai non le possiedo più,
arse nei colori di umide bolle di sapone,
della mia bruciata gioventù
Eppur per te,
oggi, le redini amore caro ti affiderei,
cavalla dagli stinchi sottili e provocanti,
Te, chimera dai profondi sguardi,
tu mia!
Aspetto torni primavera,
i giorni avranno il profumo della terra
fragranza che nutre il il respiro
Leggiadra, allegra e colorata
ora qui,
nello spazio di questo cielo ci alziamo in volo
in semplici linee, di noi...

Brunetta Sacchet

lunedì 9 marzo 2020

Segui il passo è l'orma di me

Tu sei il vento che soffia,
che gioca,
con polvere di terra
densa di arsure.
Solleva mulinelli,
singolari ambizioni di foglie cadute
Lascia che il vento dissolva i tormenti della notte
Lascia che il vento vivifichi i frammenti dei giorni vissuti,
e tu,
danzami più vicino,
segui questo passo, è l'orma di me!



venerdì 6 marzo 2020

Del mio ade

Costoro, invidiose del mio inferno,
bramano fiamme
morsi feroci,
colori densi e forti.
tra nebbie fumanti.
Del mio ade sono avide,
man, mano che, si avvicinano
tendono tranelli...
Scellerate creature!
Astiose dell'erebo che conobbi,
misere menti,
imprigionate tra lo squallore di uno stolto cuore.
Almeno tu rifletti,
medita, dunque,
non invidiare se nulla percepisci.


                     


Anna By.







Non sanno

Molte volte, usano l'indifferenza
ci provano ad annullare la meraviglia che sei.
Non sanno che questo ti rende più forte,
più sicura,
determinata nel scoprire ciò che sei,
ciò che sarai,
ogni crescita personale avviene spontanea
conseguenza fruttuosa di impegno e umiltà.

Vai e vinci!   

                                                    Anna By  
.

mercoledì 4 marzo 2020

Copre

Copre il volto la mano
Copre la crepa il  lenzuolo
Copre la luna una nube
Eppure splende la luna.
Sempre la crepa sarà fessura.
Ancora del volto parlerà la mano.


Brunetta Sacchet



Essere




Felicità
non è altro che contentezza
del proprio modo di essere.

Il giallo

Il giallo contiene sempre in sé
la natura del chiaro,
e possiede una qualità,
dolcemente stimolante,
di serenità e gaiezza.

                                                  -Goethe-

martedì 3 marzo 2020

Un ciclamino di montagna

Timidamente manifestò l'evento
il fruscio s'udì dell'alito del vento.
Curiosità, stupore e meraviglia tanta,
il Ciclamino di Montagna, or incanta!
Stupendo fiore, dall'elegante colore,
dal soave profumo, in tutte le ore.
Felice natale lo diede la natura,
come dialogo per ogni creatura.

Costantemente e ben protetto,
con soffice grazia da merletto.
Diffonde un'allegria estasiante,
agli occhi attratti, in ogni istante.

Nell'autunno di ogni anno fiorisce,
gelosamente nell'inverno si affievolisce.
Con la primavera si risveglia,
per nell'estate riposarsi col dormiveglia.

Simbolo di un nobile sentimento:
L'A m i c i z i a con gradimento.
Proto cellula, del familiare amore
alle persone dal buon cuore.

Il nome, esprime anche il suo “colore”,
e non scordarsi pure del suo “odore.”
Fusione che adorna il cammino
della lieta vita del Ciclamino.
    Autore:   P.D.F.