venerdì 30 marzo 2018

Vigilia

Questa sera il tabernacolo è vuoto, la croce è nuda.
Chiuso il sepolcro gli altari desolati, ma la Messa continua sugli ignoti calvari dove ogni picco, ogni greto, ogni proda è un tabernacolo, un altare, una croce...
Sono venuto per vedere e mi trovo inchiodato... ogni tentativo di fuga mi è impossibile questa sera.
Cristo mi fa uomo con lui, come lui uomo di dolore uomo di offerta.
                              (Don Primo Mazzolari)



Preghiera

Guardando la croce, vedrete che Gesù ha le braccia aperte, perchè vuole abbracciarvi;
ha il capo piegato, perchè vuole baciarvi;
hai il cuore sanguinante, perchè vuole accogliervi.
Quindi, quando vi sentite soli e spiritualmente poveri, guardate la croce:
il dolore, la sofferenza, l’umiliazione, il dispiacere, la solitudine, altro non sono che occasioni per essere solidali con chi, come voi, si sente solo, sofferente o abbandonato.
                           (Madre Teresa di Calcutta)

lunedì 26 marzo 2018

Preghiera

Vieni di notte,
 ma nel nostro cuore è sempre notte:
 e, dunque, vieni sempre, Signore.
Vieni in silenzio,
noi non sappiamo più cosa dirci:
e, dunque, vieni sempre, Signore.
Vieni in solitudine,
ma ogni uno di noi è sempre più solo:
e, dunque vieni sempre, Signore.
Vieni, figlio della pace,
noi ignoriamo cosa sia la pace
e, dunque, vieni sempre, Signore.
Vieni a liberarci,
noi siamo sempre più schiavi:
e, dunque, vieni sempre, Signore.
Vieni a consolarci,
noi siamo sempre più tristi:
e, dunque, vieni sempre, Signore.
Vieni a cercarci,
noi siamo sempre più perduti:
e, dunque, vieni sempre Signore.
Vieni,Tu che ci ami:
nessuno è in comunione con il fratello
se prima non è con Te, o Signore.
Noi siamo lontani,
smarriti, nè sappiamo chi siamo,
cosa vogliamo:
vieni, Signore vieni sempre, Signore.


                               Padre Davide Maria Turoldo.

mercoledì 21 marzo 2018

Elvia

Estate
Leggiadra
Vellutata
Irradi
Albe d'orate.
                  
                             Brunetta Sacchet 🌹

continua...Aggiornamenti di “Stramberie” di P.D.F.


 
      69)  
                         Le “sonore” contraddizioni

La maggior parte delle attuali canzoni è caratterizzata dal forte audio, riservato ad accentuare il ritmo mediante batterie, tamburi, rullanti, piatti ecc. magistralmente distribuiti in sequenza e anche in amasso, rendendo un gran “fracasso”, tanto da assorbire i suoni degli accordi prodotti dagli strumenti come il pianoforte.

A che serve produrre accordi più o meno sofisticati, se poi non sono udibili per l’eccesso del “rumore” delle “batterie”?

Prendiamo in esame, ad esempio, il “concerto strumentale, vocale, musicale” dell’ultimo Festival di San Remo, in particolare i momenti del chiasso dell’amasso delle batterie. A che serve l’accompagnamento del pianoforte dal momento che lo si può solamente “vedere” suonare mediante lo scorrere delle dita sulla tastiera, ma non “udire” il suo suono? Stessa cosa si verifica quando l’eccessivo “forte” del canto, da identificarsi come “grido”, neutralizza il suono dell’intera orchestra!

Conclusione: pare sia una contraddizione l’affanarsi a sapere tante regole per ottenere un risultato non conforme alle “convenioni” preposte.

Si può ritenere, quindi, che le conoscenze, o convenzioni musicali vengano interpretate ed eseguite in modo diverso dallo strimpellatore e dall’erudito musicista.

Il nocciolo della contraddizione lo spiego con un esempio: la fisarmonica suona sia la melodia sia i ritmi, che vengono pure suonati. Sia la melodia come i ritmi formano un assieme di suoni. Mettendoci la batteria, che produce “rumore” atto ad accentuare il ritmo, questo “rumore” assorbe il suono del “ritmo” della fisarmonica. La capacità del fisarmonicista esercitata con la mano sinistra resta perciò priva di riscontro.
Non abbiamo tuttavia, mai dimenticarci del significato della parola:”libertà!” Cioè, ognuno suona o ascolta quello che liberamente preferisce. La mia è una soggettiva e perfettibile osservazione.

18 marzo 2018

Del Forno Pietro.

domenica 18 marzo 2018

Aggiornamenti di “Stramberie” di P.D.F.

                                                   
                               

                La Favola della Solidarietà
68)

Un masso è caduto in mezzo alla strada e ne consegue l’impossibilità di transitare.
Giunge un viandante e, nel vedere la strada sbarrata, rimane attonito e inibito dalla mancanza di possibili soluzioni alternative per proseguire il suo viaggio.
Pure giunge un secondo ed un terzo e anch’essi non sanno cosa fare per rendere la strada usufruibile.
Giunge poi un quarto, minuziosamente osserva il masso ed in modo molto determinato propone a tutti e tre di partecipare a spingere il masso sull’orlo della strada.
Così fecero e la strada venne resa transitabile.
Questa “ Favola”, dell’efficace conclusione, mette in evidenza la domanda: non tutti possiedono questo “bernoccolo” risolutivo?
Proviamo ad abbinare questa “ ingegnosità” al ceto “ Imprenditoriale ”.
Certamente si possono sollevare dei pareri secondo i quali la “molla” dell’inprenditore è il “ lauto tornaconto”.
Però si può anche ipotizzare che gli imprenditori siano dotati di sincero spirito  “creativo”.
Nell’attuale crisi di lavoro si manifestano chiusure di aziende, perfino di alcune che non soffrono delle difficoltà economiche.
Perchè in queste specifiche situazioni Governo, Sindacati, lavoratori stessi non prospettano la soluzione nella costituzione di una “ Cooperativa”?
Nella  “ Favola del Masso”, uno su quattro ha avuto l’idea geniale di unire le forze per risolvere il problema, quindi saranno pure, nella compagine aziendale in crisi, alcuni che hanno spirito d’inniziativa e “capacità volitiva”!
Come mai in questo periodo di crisi l’Istituto Cooperativo non viene posto almeno come elemento da prendere in esame?
Che sia lo “ spauracchio” intrinseco nella responsabilità imprenditoriale?
O forse perchè tutti preferiamo avere un lavoro come fonte di sussistenza e senza altri grattacapi?

Storia: Anni addietro gli imprenditori venivano considerati quasi degli sfruttatori con l’unico scopo di arricchirsi. L’effetto venne calamitato con un progressivo aumento delle tasse , fino ad arrivare alla conseguente implosione nel sistema non remurativo. Oggi si parla di ridurre o meglio di azzerare le tasse sul lavoro per far scendere la curva della sinusoide.

Il futuro: un variopinto arcobaleno?



3 marzo 2018.
Del Forno Pietro.



venerdì 16 marzo 2018

domenica 11 marzo 2018

La migliore versione di te stessa

Non competere con nessuno,
non devi dimostrare niente a nessuno.
Non devi arrivare dove sono arrivati gli altri,
devi solo superare i tuoi limiti.
Sii la migliore versione di te stessa.

sabato 10 marzo 2018

Poesie 3

                       Il filo sulle labbra
                       segnava creste di monti
                       linee bizzarre di danze
                       in Accad od in Assur.

T.D.M.( continua..)








martedì 6 marzo 2018

Poesie 2

Questo è un tempo ordinario
di parole consumate
come i rosolacci nel grano,
per nessuno.

     
Tullio Della Mora  (continua...) 

sabato 3 marzo 2018

Poesie 1

Ho visto mani sull’arpa
richiamare emozioni profonde
ho visto mani nell’aria
disegnare ritmi di danze,
potessero le tue mani
tessere sull’anima mia
i momenti della vita.



                                                                   
Tullio della Mora ( continua..)

giovedì 1 marzo 2018

Laomi


Lucciole volano
Allegramente nella notte
Odono tutti i sogni
Mandorlini
Innamorati cantano all"Aurora.

          Brunetta Sacchet🌹