martedì 21 marzo 2017

Racconti tra l'erba



Era giunto il primo giorno di primavera,
quel dì, la terra si svegliò serena,
tutto intorno si tinse di gioia.
Fu così che tra i sottili fili d'erba si vide la prima piccola lumaca, 
che adagio, 
con rilento proseguiva...
Un poco più su, 
con fatica,
un piccolo ragnetto s'arrampicava sulla ruvida corteccia del pino;
una graziosa farfalla con fare incerto apriva e chiudeva
le sue piccole ali,
di poco si sollevava.
Mentre una giovane cavalletta, 
in posa su una zampetta,
d’un tenero ramoscello, 
si dondolava come una modella.
Le giornate di primavera divennero grandi e poi calde nell'estate.
La cavalletta ormai già atleta diletta,
scherzando e ridendo si riposava sul rododendro.
La farfalla dalle ali dorate fu presto rapita dal vento,
tra il fresco respiro d'un gelso si dissetò,
fluttuando tutta l'eleganza sospesa nel cielo.
Il ragno robusto e sicuro,
saliva e scendeva dall'albero, 
preciso e ordinato,
posò la sua tela, 
tra i rami più fitti e più alti.
La lumaca triste e sconsolata,
invocò perdono ai suoi amici che l'avevano abbandonata.
(La lentezza per il peso della sua casa, non le permise di arrivare in tempo)
Quand'ecco,
un grillo canterino far capolino dal buchino,
criccando le disse:

"Tutte le notti le trascorro guardando le stelle,
 il mio canto è per il cielo che mi plaude col suo velo,
eppur canto per la terra che mi è sorella.
Per te, che rimani in me, 
insegnandomi la via della coerenza, 
canto per voi che siete in cerca di pace, 
il vostro pensiero mi piace, 
non rattristarti fedele amica.
Ascolta il mio canto stasera è tutto per te!"
     Brunetta 20 marzo 2017

















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