Gli auguri sono stanchi. Corrono, corrono ovunque, ma durano meno della fiamma di un cerino. Allora cerchiamo un’altra luce, fatta di incontri veri, di abbracci, carezze, baci, parole buone, anche di silenzi, ma ascoltati insieme.
In un mondo che ci ruba la vista e l’intelletto ritorna, puntuale e instancabile, una piccola luce portata da un Bambino nato fra gli ultimi e poi diventato il primo per sempre. Cerchiamola quella luce che non inganna e non tradisce: ci riscaldi e ci guidi nel cammino difficile di questa epoca impazzita. Con essa non ci perderemo mai. Buon Natale a te e a coloro che vivono nel tuo cuore
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