giovedì 10 aprile 2014

Gli esclusi

Signore, anche il verme che lento striscia
fra l'ombra dell'erba e la terra.
E il ragno che tesse
con arte sottile, con fila leggere
gli agguanti di morte.
Signore, anche il serpe.
La lingua forcuta, la testa sua liscia...
avvinte, confuse le anela...
Gelo e veleno si mischia.

Anche la più infida foglia.
Nel botro l'ortica pungente,
sul monte l'elleboro attossicato.
Anche la pietra che bacia la pietra
sotto la ruota che schiaccia il selciato.
Resta una polvere sola, commista per sempre.

Signore, anche l'uomo che più offese.
Quello che nella sostanza profonda
porta occulto il flagello del male.
Quello che seppe mentire e tradire,
e nella  carne e nell'anima uccise.
Signore, ebbe calde di sangue
le mani alle carezze tese.

Anch'esso,.
Come la bestia, il sasso, il fiore.
Come tutto che palpiti e viva,
anch'esso è amato, Signore.
Pure, qualcuno c'è. Qualcuno...Agli occhi
lo riconosci.
Cercano inquieti
e tristi dov'è la colpa, il peccato...
Ma la condanna è un Mistero muto
e non confessa perché.
Qualcuno...Il cuore gli muore di freddo
nel vuoto deserto sfiorire.
Non hanno più gesto le mani  per chiedere,
più voce le labbra per chiamare.

Qualcuno...Signore, sono gli esclusi.
Dai loro forza per non maledire.
       
 A.T.B.

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