giovedì 27 giugno 2019

Dal libro di me medesimo



...Con nostalgia, visto che ormai non è più’ tra di noi, ricordo il mio caro e vecchio amico Aldo, in quel tempo assessore al Comune, esempio di grande genialità’ e talento artistico, importante esponente di un partito che  allora era considerato, con disprezzo ed esagerazione, il partito dei ladri.

Egli, nelle sue funzioni politico - amministrative, era tormentato da ogni tipo di imprenditori e faccendieri che continuavano a chiedergli favori e appalti, cose che Aldo,    dall’alto dell’incarico ricoperto, avrebbe avuto il potere di concedere. Perciò si invento’ un geniale sistema per soddisfarli.

Egli che era stato, in gioventù un discreto pittore e aveva dipinto qualche decina di tele che, devo dire, qualcosa di interessante contenevano, pero’ non erano certo capolavori: visto che il successo artistico tardava a venire, cioè’, in poche parole, non ne aveva piazzato nemmeno uno, aveva smesso di dipingere e si era dato alla vita politica, dove era salito in fretta.

Il suo vero capolavoro fu, quindi, dopo aver raggiunto l’alta carica, quello di inventarsi un sistema ben congegnato: a chi gli chiedeva favori, autorizzazioni speciali, appalti e subappalti, egli proponeva un affare, cioè’ di “acquistare” uno dei suoi quadri. Avrebbe cosi’ ottenuto, dalla vendita della sua opera, una bella somma di denaro tramite un atto legale e dimostrabile, cioè’ la cessione di un dipinto.

Nessuno al Mondo avrebbe mai osato pensare che, quei soldi, potessero definirsi una “Tangente”.
Da allora, le vendite dei suoi dipinti aumentarono considerevolmente e Aldo ottenne, cosi’, due piccioni con una fava:
primo, pote’ continuare, nel tempo, a intascare Tangenti senza che nessuno avesse mai l’ardire di sospettarlo come corrotto, tanto meno la guardia di finanza, cui bastava controllare le fatture regolari di vendita delle sue opere d’Arte.

Secondo, vide le quotazioni dei suoi quadri salire alle stelle, datosi che, nel magico e sofisticato mondo dell’Arte pittorica, ogni opera e’ misurata dal valore di mercato e ogni artista e’ considerato grande non tanto per le sue opinabili qualità’, ma per il numero dei quadri che riesce a piazzare e dei suoi prezzi.

E siccome lui vendeva più’ di ogni altro artista in Italia, per molto tempo fu considerato uno dei massimi maestri pittorici del nostro bel paese dalle varie accademie internazionali.
Si’, caro Aldo, sei stato proprio un esempio di genialità’, un talento artistico italiano che tutto il Mondo ci invidia....”

Dal libro di me medesimo: “Il Grande Castello” edizioni Progetto Cultura, Roma 2016.

Nessun commento:

Posta un commento