mercoledì 21 marzo 2018

continua...Aggiornamenti di “Stramberie” di P.D.F.


 
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                         Le “sonore” contraddizioni

La maggior parte delle attuali canzoni è caratterizzata dal forte audio, riservato ad accentuare il ritmo mediante batterie, tamburi, rullanti, piatti ecc. magistralmente distribuiti in sequenza e anche in amasso, rendendo un gran “fracasso”, tanto da assorbire i suoni degli accordi prodotti dagli strumenti come il pianoforte.

A che serve produrre accordi più o meno sofisticati, se poi non sono udibili per l’eccesso del “rumore” delle “batterie”?

Prendiamo in esame, ad esempio, il “concerto strumentale, vocale, musicale” dell’ultimo Festival di San Remo, in particolare i momenti del chiasso dell’amasso delle batterie. A che serve l’accompagnamento del pianoforte dal momento che lo si può solamente “vedere” suonare mediante lo scorrere delle dita sulla tastiera, ma non “udire” il suo suono? Stessa cosa si verifica quando l’eccessivo “forte” del canto, da identificarsi come “grido”, neutralizza il suono dell’intera orchestra!

Conclusione: pare sia una contraddizione l’affanarsi a sapere tante regole per ottenere un risultato non conforme alle “convenioni” preposte.

Si può ritenere, quindi, che le conoscenze, o convenzioni musicali vengano interpretate ed eseguite in modo diverso dallo strimpellatore e dall’erudito musicista.

Il nocciolo della contraddizione lo spiego con un esempio: la fisarmonica suona sia la melodia sia i ritmi, che vengono pure suonati. Sia la melodia come i ritmi formano un assieme di suoni. Mettendoci la batteria, che produce “rumore” atto ad accentuare il ritmo, questo “rumore” assorbe il suono del “ritmo” della fisarmonica. La capacità del fisarmonicista esercitata con la mano sinistra resta perciò priva di riscontro.
Non abbiamo tuttavia, mai dimenticarci del significato della parola:”libertà!” Cioè, ognuno suona o ascolta quello che liberamente preferisce. La mia è una soggettiva e perfettibile osservazione.

18 marzo 2018

Del Forno Pietro.

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