mercoledì 10 novembre 2021


 Era Maria. 


Era minuta e bruna, era Maria,

quella con cui divisi un gran dolore,

fu lei che m’insegnò cos’è l’amore

nel tratto buio di una lunga via.


Parrebbe un’invenzione, fantasia

che dura poco più di qualche istante

nel cuore di un poeta delirante

a cui è rimasta solo nostalgia.


Fu invece tempo vero, fu magia

che dispensò carezze, e il mio livore

si dissolse come ombra nel pallore

di un’ aurora che sorge, e lì fu mia.


Maria, minuta e bruna, ha l’andatura

di una pernice svelta che guadagna

lo spazio più sicuro e la radura,

vicino al bosco che l’avrà compagna.


Maria vive nel diario dei miei giorni

come folata tiepida d’aprile

da cui attingo l’empito febbrile

per dire in versi: “...ma perché non torni? ”.


Gesuino Curreli

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