venerdì 15 luglio 2022

E invece non è vero


 Io vivo con lentezza e ne vado fiera. Anzi. A volte non vivo abbastanza con lentezza. A volte faccio troppe cose, corro troppo, salto parti, perdo pezzi.


Allora meglio dire così: io non vivo con lentezza, ma sto studiando. Frequento un corso di lentezza. Mi applico. Fatico. Un giorno vivrò lenta per davvero.


Per decenni, ci hanno insegnato che lentezza significa pigrizia. Che chi vive lentamente è uno scansafatiche, uno che non combinerà mai niente. Peggio, ci hanno insegnato che non è solo un problema per sé stesso, ma per tutta la società. Perché vivere lentamente significa essere un peso. Ci hanno insegnato a odiare chi vive lentamente perché mentre noi lavoriamo, loro si rilassano, vivono alle nostre spalle, si approfittano di noi.


Adesso, qualcuno sta riscoprendo la lentezza. Viene predicata come antidoto allo stress, come rimedio contro l’ansia. “Fallo per te” dicono “rallenta.” Allora la lentezza è sempre un po’ un peso per la società, ma al diavolo la società, pensa a te.


E invece non è vero. Non è vero che chi corre fa bene agli altri. Chi corre non ha mai tempo. Tempo per crescere le verdure, quindi le compra. Tempo per lavarle, quindi le compra imbustate. Tempo per cucinarle, quindi le compra imbustate e precotte. Corre in macchina, sputando fumo. Non ha tempo per riparare, quindi butta. Non ha tempo per pensare cosa gli serve, quindi acquista quello che non gli serve.


La velocità, non la lentezza, è un fardello per la società. La velocità, non la lentezza nutre il consumismo e la deriva ecologica. La velocità, non la lentezza fa male a tutti.


Studiamo per vivere lentamente. Ma non facciamolo per noi, per stare meglio. Facciamolo per tutti. Per stare meglio tutti.

- (Scrittori di razza) 🌍

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