La mia emozione e la mia commozione
dopo
LA RECENSIONE DI RASIM MASLIC
della mia poesia
Quello Che Le Donne Non Sempre Dicono
(Le mie parole le ha fermate il Vento)
(il ripetitore Wind è andato in tilt e mi ha impedito - fino ad ora - ogni comunicazione
e chiedo scusa per questo contrattempo)
Maslic ! Rasim !
Mi hai commossa.
La sensazione che provo è quella di essere
stata "accolta" e "vista" nella mia "essenza".
Accolta - Vista - Percepita
dalla tua capacità empatica che ti contraddistingue e che appartiene alla persona che sei.
Non basta essere un critico letterario - un giornalista - un poeta - un illustratore - un
artista di spicco ... in verità tu essenzialmente sei una persona che vive con passione tutto ciò che vai facendo ...
che vai vivendo.
E hai un dono speciale, quello di
"mettere in luce" tutto ciò con cui vieni in
contatto. Senza riserve.
Incontrarti è stato come una epifania, una
sorta di "rinascita psicologica" .. che può
avvenire quando qualcuno, meritevole di stima, ti ri-conosce nella tua essenza .. e
viene a rafforzare la stima che hai di te.
La poesia per me è stata da sempre un
luogo-rifugio in cui sostare in libertà. Lo spazio-libero in cui "le parole non dette, taciute o imbavagliate, hanno trovato la forza di uscire fuori senza timore. Ma era
uno spazio-mio .. una terra di mezzo in cui abitare: fra realtà e sogno.
Ad un certo punto, da poco tempo in verità,
ho aperto le finestre: Fb - concorsi di poesia - vari attestati di merito e di finalista - varie pubblicazioni su antologie e riviste - ma, tante volte, mi sono sentita come un ingranaggio in una "catena di montaggio" ... senz'anima.
Arrivi tu .. e le cose acquistano un sapore diverso. Tu diventi presenza - assenso - consenso - fuori da ogni obiettivo di mercificazione. Sei una voce fuori dal coro che si ferma a prestare "la sua voce" per il piacere di alimentare e di alimentarsi del
piacere della bellezza. E mi ri-porti, come dice Bobin, ad abitare il mondo poetando, come a me piace fare.
Con il tuo modo generoso di "illustrare" e di "celebrare" la bellezza della poesia e della mia poesia ... con il tuo modo generoso di mettere in luce la mia "essenza" di anima senziente .. mistericamente mi fai sentire
"forza generatrice di poesia".
Da qui, mi attraversa il pensiero che la mia poesia possa diventare, anche per gli altri,
lo spazio-rifugio
dove andare a trovare "la forza" per dire "le parole non dette".
Le parole sono un ponte che ci porta verso l'altro. Sono legami che ci permettono di dare forma a quel "senso di appartenenza"
necessaria ... per ri-costruire una "umanità" ferita.
p.s.
A proposito della tua magnifica illustrazione, che a primo sguardo, appare mistica e metafisica nella sua essenza .. credo possa diventare un momento rivoluzionario di comunione.
Prendersi per mano, con tutto il significato ontologico del gesto, è già un atto rivoluzionario. Di cambiamento.
E tutto ciò mi fa stare bene.
E tutto ciò grazie a te, Rasim.
Nessun commento:
Posta un commento