giovedì 2 dicembre 2021

Foglia

 Lo sono, da quando un ramo sottile mi offrì un ampio sorriso.

Fu così, che vidi il cielo e vidi la terra.

Con altre foglie simili a me, io arsi d'amore nel sole estivo. 

Dalle braci accese del meriggio a quelle dolci del tramonto, 

notte dopo notte, del bagliore di luna e di stelle mi crogiolai. 

Con passo delicato, c'era sempre lei, si fermava e mi guardava. 

I suoi occhi non si possono scordare, 

carboni neri, possedevano una luce intensamente dolce. 

Mi lasciavo piacevolmente ammirare... 

Si, lo confesso l'attendevo all'alba, l'attendevo la notte,

era magnifico sentire le carezza del suo sguardo. 

L'iride nero penetrava il fulcro del tronco, 

scendeva nella profondità delle radici, di cui io, appartenevo.

Un sodalizio silenzioso, 

dialogo sincero il nostro starci accanto, 

conoscevo ogni sua speranza, 

ogni dolore che le aveva tatuato la pelle. 

Lei invece, 

sentiva il vento che mi scuoteva nelle stagioni. 

Quando ormai, avevo dato al suo cuore i colori dell'autunno, 

credetti che il nostro tempo fosse terminato.

Mi sbagliavo, 

solo quando, dopo cento capriole nell'aria,  

solo quando, stordita di vita mi adagiai a terra, 

sentii la delicata forza della sua anima. 

Mi colse con tenero amore, 

colse me, 

colse ogni foglia caduta dal ramo, colse l'essenza del platano, della betulla e del l'acero. 

Compresi solo in quell'istante quanto ci avesse amato. 

Li sentii ancora vicini, 

ancora più profondi, 

i pensieri del suo cuore, 

mi toccó con le sue invisibili ali, 

di questo caldo fruscio si riempi l'aria fredda di dicembre, 

ella, era preghiera pura, 

offerta, per anime che come foglie cadono a terra. 







Brunetta Sacchet🌹

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