Era sabbia calda
Marina ambrata
distesa sui brividi
d'un freddo solo mio
Ascoltavo
il suono profano del mondo
La voce pagana di anime eterne
l'amor di terra nuda
ornata e ricca di gemme
Ronzii pieni
d'ogni gracile nido
Radici senza arte o tempeste
alberi e fiori
Il miele in gocce di dolcezza
La vita
E la sua morte
E la sua vita
Un violino
Un contrabasso
Un flautare lontano
Era il vento
signore del cielo e delle foglie
padrone irriverente
di onde e cormorani
Spettinato o assennato
di maestrale o scirocco
Pazza donnaccia
la tramontana sconcia
Disperazione e incubo
Frescura di speranza
come un blues notturno
Il crepuscolo muto
rosso
d'un fuoco senza cenere
Silenzio
Ecco l'acqua
sostanza della mia sostanza
l'alta marea
sui miei tempi d'ombra
Il mare in carezze sulla pelle indifesa
Mi lasciai cadere
in quel freddo privato
in quel tempo nuovo
nel respiro che muove
Gli spiriti e il cielo
ad accogliere
anime erranti
gatti dispersi
zaz
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