Si può essere desiderati, eppure non scelti.
Si può essere cercati, amati per un istante, ma non voluti per davvero.
Il desiderio accende, la scelta costruisce.
Il primo è impulso, il secondo è presenza.
Nel desiderio si cerca se stessi attraverso l’altro, nella scelta si accoglie l’altro per ciò che è.
Essere desiderati nutre l’ego, ma essere scelti nutre l’anima.
Perché la scelta è lenta, è quotidiana, è un atto di libertà ripetuto nel tempo.
È dire: “Ti voglio qui, anche quando potrei andarmene.”
Molti amano l’idea del desiderio — il fuoco, la novità, la vertigine.
Pochi hanno il coraggio della scelta — la fedeltà, la cura, la responsabilità.
Ma è nella scelta che il desiderio trova casa.
Senza scelta, ogni passione resta sospesa, incompiuta, come una fiamma che non diventa luce.
Essere desiderati è essere visti.
Essere scelti è essere riconosciuti.
E non sempre chi ti desidera saprà sceglierti.
Ma non è una sconfitta: è una verità.
Perché l’amore maturo non è la somma dei desideri, ma la volontà di restare.
E chi ti sceglie, non solo ti vuole — ti riconosce come parte della propria verità.
Carlo D’Angelo