«L'autunno è una seconda primavera dove ogni foglia è un fiore»
Albert Camus
Bob Marley diceva:
"Puoi non essere il suo primo, il suo ultimo, o il
suo unico. Lei ha amato prima, e può amare
ancora. Ma se ti ama adesso, che altro importa?
Lei non è perfetta, nemmeno tu lo sei, e voi due
potreste non essere mai perfetti insieme. Ma se
lei sa farti ridere, farti pensare due volte, farti
ammettere di essere umano e commettere errori,
tienitela stretta e dalle tutto quello che puoi.
Potrebbe non pensarti in ogni secondo della
giornata, ma ti darebbe una parte di lei che sa
che potresti spezzare (il suo cuore). Quindi non
ferirla, non cambiarla, non analizzare e non
aspettarti di più di quello che può darti. Sorridi
quando ti rende felice, falle sapere quando ti fa
impazzire, e che ti manca quando lei non c'è”.
Perché non esistono ragazze perfette, ma ci sarà
sempre una ragazza perfetta per te. ❤️
Vergine Maria, Madre che non hai mai abbandonato un figliolo che grida aiuto,
Madre le cui mani lavorano senza sosta per i tuoi figli tanto amati,
perchè sono spinte dall'amore divino e dall'infinita misericordia che esce dal tuo cuore,
volgi verso di me il tuo sguardo pieno di compassione,
guarda il cumulo di 'nodi' che soffocano la mia vita.
Tu conosci la mia disperazione e il mio dolore.
Sai quanto mi paralizzano questi nodi e li ripongo tutti nelle tue mani.
Nessuno, neanche il demonio, può sottrarmi dal tuo aiuto misericordioso.
Nelle tue mani non c'è un nodo che non sia sciolto.
Vergine madre, con la grazia e il tuo potere d'intercessione presso tuo Figlio Gesù,
mio Salvatore, ricevi oggi questo 'nodo' (nominarlo se possibile).
Per la gloria di Dio ti chiedo di scioglierlo e di scioglierlo per sempre.
Spero in te.
Sei l'unica consolatrice che il Padre mi ha dato.
Sei la fortezza delle mie deboli forze, la ricchezza delle mie miserie,
La liberazione da tutto ciò che m'impedisce di essere con Cristo.
Accogli la mia richiesta.
Preservami, guidami, proteggimi.
Sii il mio rifugio.
Qui dentro ci sono:
- gli odori dell'ultimo timo e del finocchio selvatico che restano sulle dita
- le foglie basse della felce
- le bacche gonfie della rosa canina
- il sapore più dolce delle ultime more
- il profumo di sottobosco dopo la notte di pioggia
- i campanelli dei cavalli e delle pecore ai loro pascoli
- il cammino dei pastori
- il rumore del taglialegna
- i passi di chi fa provvista di bosco
- i funghi che crescono per essere trovati
- tutte le foglie che giorno dopo giorno cadranno a terra, dopo aver cambiato colore
- le corse estive delle fate diventate ricordo
- l'ora esatta in cui settembre ci porterà l'autunno e la sua prima pioggia di stelle
- il tuo respiro quando apri gli occhi
- il battito del tuo cuore
- tutto l'amore per te.❤
Marco Gusmaroli
Amo settembre perché è un mese coraggioso, pieno di nuovi inizi e di percorsi ancora da battere.
È quel profumo strano, settembre.
Semina bellezza e fa fiorire l'anima, ed è così che si raccolgono sogni.
E certe meraviglie non si possono spiegare. Bisogna saper soltanto chiudere gli occhi, restarsene in silenzio e stare ad ascoltare.
Marco Gusmaroli
Ero dolce.
Credevo nelle promesse, nelle parole.
Giustificavo tutto, anche il male che sentivo e non ammettevo.
Mi prendevo la colpa, anche se non la capivo.
Pur di non perdere chi amavo, sopportavo ogni mancanza, anche quando mancavo io e non sapevo più ritrovarmi.
Abbracciavo senza chiedere nulla in cambio.
Ero indifesa.
Da proteggere.
Da distruggere.
Oggi è difficile amarmi, restarmi accanto.
Rispettare i miei spazi, comprendere i miei silenzi, la mia indipendenza, il mio bisogno di vivere e di costruire usando solo le mie forze.
Io che del mio equilibrio cercato, sofferto e trovato ne faccio un vanto da gridare al presente ogni giorno.Io che credo nell’Amore molto più di ieri.
Amore che non ha nulla a che fare con le briciole, con l’arroganza, con l’assenza, con l’infedeltà.
Oggi è difficile amare la donna che sono diventata. Dopo i sogni sfumati, le ali spezzate, le labbra spaccate.
Sicura delle mani da stringere che vorrei e degli occhi che non vorrò più incrociare.
È difficile.
Forse è impossibile.
Sicuramente è raro incontrare un’anima che ci ami oltre noi stessi, dove fingiamo di essere forti mentre imploriamo gli abbracci di chi possa amarci sapendoci fragili e imperfetti.
Io dell’amore non so molto, forse.
Non posso insegnarlo.
Ma so che ha a che fare con il rispetto.
E con le scelte che non s’impongono, ma si costruiscono.
Insieme.
Quando si diventa l’unica scelta e mai un’opzione tra tante.
Alla ragazza che sono stata devo tanto, soprattutto scuse.
Alla Donna che sono, un promemoria:
ricordati delle tue ali, ricordati di te.
All'amore, a quello come dico io.
Gabriel Garcia Marquez
quando arrivi a casa.
Ti ho comprato un regalo
niente di che, è solo un pensierino.
Ti ho chiamato perché ti pensavo,
non volevo dirti nulla di particolare.
Ho preso un biglietto per il cinema anche per te.
Ti ho tenuto il posto.
Ti sto aspettando.
Mi sei venuta in mente.
Che bello quando sorridi.
Per qualsiasi cosa, chiamami.
Ti devo prestare un libro, è troppo bello,
devi leggerlo assolutamente.
Siediti tu che tanto io ho voglia di stare in piedi.
Sceglilo tu il film.
Ci andiamo insieme?
Se vai tu, vengo pure io.
No, se non ti piace allora facciamo qualcos'altro.
Ti va una birra in due?
Ci prendiamo una pizza e la mangiamo da me?
Che ti va di mangiare?
Prendi pure il mio.
Tieni la mia giacca che tanto io sento caldo.
Ti ho visto passare oggi, ero io quello che ti ha suonato il clacson.
Buongiorno, caffè?
Buonanotte.
Sono queste
tutte le volte che ti ho detto ti amo.
[Gio Evan] 🌍
la delicatezza,
il tatto dolce, la mano piano
lo sguardo a livella con gli occhi di un altro
la tenerezza ricambiata
l'inchino sincronizzato
non deve tornare di moda
l'educazione
ormai sepolta da una musica barbarica,
la gentilezza
messa ai ferri dalle spinte dei giganti,
l'umiltà
lasciata dimagrire nelle piazze del mondo
non deve tornare di moda
il grazie
la compassione
la danza a due
le albe vista amici
il silenzio
siamo noi,
che dobbiamo smettere
di seguire la moda
e iniziare a comprendere che qui,
c’è del sorprendente da fare.
[gio evan] 🌍
ma non crediamo in loro,
la pelle d'oca è uno scudo antiproiettili
contro un mondo popolato da insensibili,
è la nostra bussola del campo emotivo,
la pelle d'oca è un radar che ci avvisa
quando siamo vicini alla meraviglia,
ci ricorda che siamo fatti
tutti della stessa delicatezza,
ma noi
la confondiamo con i brividi
e aspettiamo che passi
l'intuito ci avvisa degli attimi dopo
ci rischiara il futuro,
ci fa presentire, ricorda che siamo connessi al presente,
intuito, da intuitus, significa vedere dentro,
l'intuito è la nostra naturale capacità
di saper vedere anche cosa accade dentro
nel regno invisibile,
ma ogni volta che abbiamo ragione
pensiamo solo di aver indovinato
abbiamo i sogni, esperienze extrasensoriali
viaggi astrali, ci svegliamo dal letto con ancora addosso
i sentimenti del volo provato,
ma noi diamo la colpa al dormiveglia,
pensiamo sia solo inconscio
cancellando da noi
l'esperienze del mondo di notte
abbiamo il potere dell'empatia,
il dono meraviglioso di poter entrare nel cuore degli altri,
la meraviglia di essere ognuno,
sentirsi parte di un unica vita,
il potere della responsabilità di essere tutti,
ma noi preferiamo starne fuori,
credendoci i migliori
abbiamo dei poteri incredibili
ma non crediamo in loro,
ci innamoriamo a prima vista
ma preferiamo chiudere un occhio.
[gio evan] 🌍
di una goccia d' acqua
oppure di un filo di vento.
Di una coccinella
che si posa sul tuo braccio o
del profumo che viene dal
giardino.
Bisogna camminare
su questa terra con le braccia tese
verso qualcosa che verrà e
avere occhi sereni per tutte
le incertezze del destino.
Bisogna sapere contare le stelle,
amare tutti i palpiti del cielo e
ricordarsi sempre di chi
ti vuole bene.
Solo così
il tempo passerà senza rimpianti e
un giorno potremo raccontare
di avere avuto tanto dalla vita.
Marco Gusmaroli 🌍
Un abbraccio alla bambina che ero,
timida e insicura.
A quella bambina delicata e sensibile
che ha pianto, ha sofferto, si è sentita sola.
Un abbraccio alla donna che sono diventata, testarda e imperfetta ma sempre sincera, Guerriera con il Cuore sempre troppo scoperto.
Alla donna che sta cercando di perdonarsi e che non smette mai di sognare.
Per la donna che sono, per tutto l'Amore che ho dentro, per le mie vittorie e le mie sconfitte, per tutte le volte che mi sono rialzata, per tutti i mostri che ho affrontato.
Un abbraccio alla bambina che sono ancora e che sarò sempre, con le favole nel Cuore e mille sogni dentro gli occhi.
_______- ( Scrittori di razza) 🌍_________
Una madre e sua figlia stanno camminando sulla spiaggia.
Ad un certo punto la bambina dice: “Mamma come si fa a mantenere un’amicizia?”
La madre guarda la figlia sorridendo e poi gli dice: “Raccogli un po’ di sabbia.”
La bimba si china e raccoglie una manciata di sabbia finissima.
La madre allora, sempre sorridendo: “Ora stringi il pugno…”
Lei, stringe la mano attorno alla sabbia e vede che, più stringe,
più la sabbia gli esce dalla mano.
“Mamma, la sabbia se ne scappa…”
“Lo so, cara… Ora tieni la mano completamente aperta…”
La bimba ubbidisce, ma una folata di vento porta via parte della rimanente.
“Anche così non riesco a tenerla…”
E la madre, sempre sorridendo:
“Adesso raccogline un altro po’, e tienila con la mano aperta a cucchiaio…
così.. abbastanza chiusa per custodire, e abbastanza aperta per la libertà”.
Lei, riprova, e questa volta la sabbia non sfugge dalla mano, ed è protetta dal vento.
“Ecco come far durare un’amicizia…”
(Kherydan)
Il tempo è un'emozione, ed è una grandezza bidimensionale, nel senso che lo puoi vivere in due dimensioni diverse: in lunghezza e in larghezza. Se lo vivete in lunghezza, in modo monotono, sempre uguale, dopo sessant'anni, voi avete sessant'anni. Se invece lo vivete in larghezza, con alti e bassi, innamorandovi, magari facendo pure qualche sciocchezza, allora dopo sessant'anni avrete solo trent'anni. Il guaio è che gli uomini studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla.
Luciano De Crescenzo
i timidi
che sulle guance
hanno i tramonti
che nel silenzio
hanno le parole giuste
che negli occhi
hanno i ti amo mai detti
che prendono spinte
e si scusano
che bevono piano
e guardano l'acqua nel bicchiere
mi piacciono
i timidi
che non si fanno vedere
che hanno rinunciato alle feste
che stanno lì
a casa
soli
a riempire i mondi
dal lato della finestra
sbagliato
mi piacciono
i timidi
che con la testa bassa
portano il peso di tutto il cielo
e cadono
e cadono le stelle
dentro loro
ma nessuno
guardandoli
esprime desideri,
sciocchi!
mi piacciono
i timidi
perché salvano il mondo
senza saperlo
e quando lo vengono a sapere
dicono che non sanno
chi è stato.
[Gio Evan]🌍
Il mese di settembre è uno dei momenti migliori per raccogliere i funghi, questo è un mese di passaggio tra due stagioni. È un momento magico per raccoglierli perché il fungo è da sempre ritenuto il portale verso il regno sovrannaturale.
Il fungo ama i terreni umidi, rappresenta il lato femminile della natura, è sinonimo di protezione, nutrimento, ma anche di pericolo.
Marco Gusmaroli 🍃
(Foto dell'autore)
IL FUMO DI STOLVIZZA
Tanto fumo e poco arrosto. Sembra un paradosso, una stravaganza, ma non lo è. Tanto fumo e poco arrosto, sta ad indicare come in una situazione ci sta troppa apparenza, ma nel concreto c’è poca sostanza. Così come una brace con tanto fumo potrebbe non avere molta carne a cuocere, così in una situazione ci si può lasciare ingannare da presupposti che alla fine non si rivelano concreti.
Nel mese di luglio di quest’anno, era il giorno 13, percorrendo la strada che da Resia porta a Resiutta ho incontrato, in quel tratto di strada, almeno quelli che ho visto io, sei pullman sloveni, tutti della ditta Nomago. Ho pensato, probabilmente, quei veicoli, quelle persone a bordo, facilmente, o probabilmente, andranno in pellegrinaggio al nostro Santuario della Beata Vergine di Prato di Resia, ma poi ho riflettuto, vuoi vedere che invece di andare a Prato tutte quelle persone andranno a Stolvizza, in gita per farsi vedere, a prendere contatto con i propri consimili? Ma cari stolvizzani, almeno quelli che hanno un po' di buon senso, fatte tutti parte della dichiarata “Minoranza slovena a Resia/Stolvizza”? Oppure è tutta una messa in scena, propaganda politica per far vedere quel massiccio interesse degli sloveni verso Resia, quell’interesse di bottega: musica, danza, lingua, in sostanza tutta la nostra cultura, anche se la genetica smentisce. Un metodo, un sistema degli ignari che si prestano a questo gioco. Ma a che gioco giochiamo?
Concentrarsi maggiormente su una questione che premia, si può dire una parte, percorrendo strade che alla maggioranza dei resiani non è confacente, creando frizioni che risvegliano campanilismi e provincialismi, una parte ingorda e mirata facendo il tutto per calpestare la nostra identità, unica e inimitabile, che non si confonde, che non imbroglia, aprendo le porte a quella parte che ambisce, a dire, un domani, o nel futuro immediato: to naŝä Resija. Lo stanno già facendo e cercano di legittimarlo, dopo aver razziato, musica, danza e favole, facendole passare, in seguito, come propria cultura, senza aver né arte né parte.
Solo per una parte però, la frazione di Stolvizza, vista con tanta insistenza e presenza slovena. Ma la loro presenza, la loro assidua persistenza, è concreta, o è tutta una messa in scena?
Nessun resiano può dichiararsi legittimamente di nazionalità slovena perché i Resiani non hanno mai condiviso con la Slovenia, nel passato e nel presente, né territorio, né storia, né usi e costumi, né lingua e, dulcis in fundo, così anche genetica, quindi per noi sono dei perfetti sconosciuti, e per tale motivo non hanno, non hanno mai avuto e non avranno mai la nostra corrispondenza.
Quella parte, quella porzione di Resia, invece di unire, disgrega, per ambizione, per interessi personali, con la compiacenza di chi non vede, non sente, non parla, lasciando così eccedere una parte, quella parte che si autodefinisce minoranza slovena a Resia, chissà per quale volontà, forse per quella Divina? Ma la maggioranza? Dov’è la maggioranza? Lascia fare. Si lascia calpestare. È molto probabile, visto che non è sostenuta, e non viene aiutata da quella parte politica italiana che, invece di premiare i resiani per aver scelto l’Italia nel 1866, e confermare tale “credito” anche il 1 aprile 1946, quella fedeltà alle istituzioni italiane, non particolarmente dovute, forse cercate, molto probabilmente sollecitate, se non imposte, lascia correre senza intromettersi. Siete sicuri, istituzioni italiane, che Resia sia contenta e soddisfatta di voi? Siete consapevoli che Resia accetti, di buon grado, questa situazione che si è venuta a creare? È indubbio all'incontrario.
Si tacce perché, forse, consapevoli di non avere una forza sufficientemente forte per contrastare quella invadenza che, in tutti i modi, cerca di prendere quella parte, quella parte della Slavia friulana, Resia in particolare, che gli è sempre stata negata, oppure per qualche motivo, confuso, si lascia fare per tornaconto?
Si dice che il tempo è galantuomo. È una frase che usiamo spesso, significa che, alla fine, il tempo ristabilisce la verità, ripara i torti, cura ogni cosa, dà ragione ai giusti. È probabile che tutto questo potrebbe verificarsi, nel frattempo veniamo presi per i fondelli, forse derisi e quasi certamente ci stiamo indebolendo, lasciando spazio, sempre più ampio, a quella parte che non merita rispetto, non merita alcuna considerazione di appartenenza alla stirpe resiana, perché ha tradito e sta tradendo le proprie origini, abbracciando una realtà, una realtà che non è la nostra, perché non è mai stata nostra. Noi, con quella parte non abbiamo nessuna assonanza, nessuna affinità, tanto meno nel linguaggio, anche se testardamente continuano a conferire alla lingua “resiana” la condizione di dialetto della lingua dialettale slovena. Matti si ma non deficienti, quindi bisogna saper attendere, il tempo è gentiluomo e ricompensa la pazienza. Quando il fuoco non verrà più alimentato come oggi, quando cominceranno a scarseggiare i rifornimenti, verrà quindi quel momento in cui bisognerà pensare ai cambiamenti, ai ripensamenti, anche in modo inaspettato. I nodi cominceranno a venire al pettine, allora si inizierà a ragionare più concretamente, perché dopo tanto fuoco, tanta carne al fuoco, alla fine potrebbe rimanere solo il fumo. Non mi auspico anche le macerie.
Franco Tosoni
La Vera Bellezza di una Donna è sospesa tra femminilità e sensualità.
Non è in un corpo perfetto,
né in un abito provocante,
ma nell’energia che emana, quel raro uragano di sorrisi e passioni che trasforma in bellezza ogni umano difetto.
Donne che, anche innamorate, profumano di libertà.
Donne che fanno della fragilità la loro forza.
Donne che fanno bene l’amore perché hanno l’anima attaccata al corpo e così, godono doppio.
Donne che, dopo ogni istante condiviso, vedi sempre più belle.
Che ti inchiodano con le parole.
Che ti travolgono di passione.
Che ti commuovono con gesti teneri.
Che si aprono in risate cristalline, da far tremare il mondo intero.
Donne così non hanno bisogno di nessuno e amano in piena libertà di sentimento.
Indomabili, ma fedeli al proprio cuore e a se stesse.
Capaci di solitudine e quindi insostituibili compagne di intimità.
Se incontrate una Donna così, concedetevi il coraggio di viverla,
di respirarla anche solo per un attimo.
Vi insegnerà la vera Bellezza e la gioia di Essere Complici,
la forma più intensa dell’Amore.
(Letizia Cherubino)
Carmelita Zappalà
è conoscere a memoria
tutte le mie debolezze
sapere in quale zona di pelle
alloggiano le fragilità,
sapere con quale pressione
devo essere accarezzato,
mettere divieto di tocco sui lividi
non sostare troppo a lungo
su ferite ancora aperte,
cuore pericolo di frana
innamorarlo con cautela
la mia forza è non forzare,
è lasciare le mani aperte
perfino quando le stringo a nuove conoscenze,
allaccio relazioni ma non tiro più la corda,
tengo le persone a cuore
ma ho smesso di trattenerle
la mia forza più grande
è sapere che la parola potere
non è sostantivo, non è potenza,
ma è verbo di possibilità,
è la consapevolezza
che potere significa io posso,
è argomento di libertà più che di avere
il mio punto forte,
credo sia quello di avere
un debole per ogni cosa.
[gio evan]🌍
E poi lentamente, molto lentamente, dimentichi. Le persone,
quelle che sembravano indelebili,
sbiadiscono a poco a poco.
Dimentichi. Li dimentichi tutti quanti.
Persino quelli che dicevi di amare
e quelli che amavi veramente.
Sono gli ultimi a scomparire...
E una volta che hai scordato abbastanza,
puoi amare qualcun altro.
(G. Zevin)
Rilascia i dubbi e le paure a cui ti sei aggrappato così ferocemente e lascia che il tuo Cuore si risvegli in un mondo pieno di potenziale infinito.
Dì di sì alle opportunità che si espandono in possibilità ancora maggiori.
Qualunque cosa tu scelga di credere diventa realtà.
Credi nei miracoli.
Credi nella magia.
Credi e attira il successo e l'abbondanza illimitati semplicemente essendo il tuo sé autentico.
Credi che questi sogni a cui non riesci a smettere di pensare siano stati riposti nel tuo Cuore per una ragione.
Smetti di camminare in punta di piedi lungo il perimetro della tua vita; immergiti completamente in esso.
Consenti a te stesso di essere tutto ciò che sei e tutto ciò che dovresti essere.
Sei già degno.
Già abbastanza buono.
Hai già quello che serve.
Quindi rilascia le storie che hai costruito nella tua testa dicendoti che non sei pronto.
Sei pronto.
Sei pronto.
È tempo di rivendicare ciò che è tuo.
z. keithley
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Dell'amore ci si prende cura
quando si è felici,
quando la musica dentro casa schizza alle stelle
ed ogni gesto è buono
per farlo diventare un passo di danza
l'amore si nutre quando è sazio,
quando non si desidera ordinare altro,
quando il suo sguardo
si sposa con il tuo paesaggio,
l'amore ha bisogno di acqua
nel momento esatto in cui non si ha sete
l'amore si annaffia
quando i fiori sono rigogliosi,
quando la campagna è piena di frutta
e la vegetazione straborda in ogni campo,
è esattamente qui
che l'amore va coltivato
dell'amore ci si prende cura
quando è vivo,
quando pulsa di battito,
quando non bisogna aggiungere altro
ci si prende cura nel bel mezzo della festa,
nel pieno della gioia
perché annaffiare
dopo che si è lasciato seccare un albero
e nutrirlo dopo che ha perso la fame,
non è prendersi cura,
è provare a riparare.
gio evan 🌍