venerdì 12 settembre 2025

Empatia

 



COS'È L' EMPATIA?


L’empatia è non svegliare chi sta sognando.

Alcune speranze sono fragili

alcune illusioni servono per respirare.

Non tutto va spezzato

non tutto va riportato alla realtà.


L’empatia è capire la stanchezza.

Non dire “passerà”

non dire “fatti forza”.

Dire: siediti

ci sono giorni in cui bisogna fermarsi.


L’empatia è sapere che alcune cicatrici hanno voce.

Alcune parlano piano

altre urlano nella notte.

Ascoltarle, senza cercare di cancellarle.


L’empatia è non giudicare la lentezza.

Alcuni arrivano tardi alla felicità

alcuni impiegano secoli a fidarsi.

Bisogna aspettarli senza fretta.


L’empatia è accorgersi della fame invisibile.

Non solo di pane

ma di sguardi, di mani, di presenza.

Alcuni muoiono senza mai dirlo.


L’empatia è un battito di ciglia.

A volte basta quello per dire “ho capito”

senza una sola parola.


L’empatia è non avere paura di amare.

Sapere che forse non sarà ricambiato

che forse sarà ignorato

che forse farà male

ma amare lo stesso

perché è questo che ci rende umani.


L’empatia è essere un porto.

Non una prigione, non una catena

ma un luogo dove si può arrivare

dove si può partire

dove si può restare

senza dover chiedere il permesso.


L’empatia è il contrario del giudizio.

Non è dire cosa andrebbe fatto

non è misurare il dolore

non è spiegare come si sta al mondo.

È dire: se vuoi, sono qui.


L’empatia è non avere paura della nudità.

Mostrarsi senza corazze

senza vernice, senza luci di scena

per dire all’altro:

possiamo essere fragili insieme.


L’empatia è prestare il proprio sguardo.

Far vedere all’altro

che esiste ancora un orizzonte

che c’è sempre un punto

dove il cielo si apre.


L’empatia è tenere stretto un filo invisibile.

Anche quando l’altro si allontana

anche quando non risponde

anche quando sembra aver dimenticato

che c’eri.


L’empatia è l’arte del non invadere.

È essere porta socchiusa

mai muro, mai sbarra

mai chiave imposta nella serratura.


L’empatia è guardare con occhi nuovi.

Sentire il peso di una giornata

nelle spalle di uno sconosciuto

vedere la stanchezza

nelle mani che reggono 

una busta della spesa.


L’empatia è bussare piano.

Sapere che ogni anima è una casa

e non tutte vogliono ospiti

non tutte hanno stanze libere.


L’empatia è abbracciare con tutto il corpo.

Non solo con le braccia

ma con il respiro, con il tempo

con la voglia di far sentire all’altro

che non è mai troppo tardi 

per essere accolti.


L’empatia è passare una mano 

tra i capelli di chi ami.

E farlo come se stessi sistemando 

qualcosa nel mondo

come se un gesto semplice potesse

rimettere in ordine anche un giorno difficile.

A Faber

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