L’altro giorno ho chiesto a mia madre,
dopo quasi 60 anni di matrimonio:
“Mamma… sei ancora innamorata di papà?”
Mi ha guardato in silenzio, con quella faccia da
“come ti spiego qualcosa che si capisce solo con gli anni?”
Non ha detto nulla. Ha solo sorriso.
Ma quando sono arrivato a casa,
ho visto che mi aveva scritto questo:
“A volte mi chiedi se lo amo ancora… e sorrido.
Non perché la tua domanda sia sciocca,
ma perché l’amore, dopo tanto tempo,
non assomiglia più a quello che credi.”
Non sono farfalle.
Non sono fuochi d’artificio.
È radice.
È una certezza tranquilla che sostiene,
non un’emozione che scuote.
Non mi accelera più il cuore,
ma mi calma l’anima.
Non mi fa tremare le mani,
ma mi dà la forza di alzarmi ogni giorno.
Non ci sono sorprese,
ma ci sono rituali.
Il caffè alla stessa ora.
Le discussioni infinite su come appendere gli asciugamani.
Il modo in cui si avvicina in silenzio
e mi copre quando starnutisco.
Non aspetto più fiori né lettere.
Aspetto che mi ascolti quando mi fa male la schiena.
Che mi abbracci quando mi spezzo.
Che mi capisca quando nemmeno io riesco a capirmi.
E lui lo fa.
Senza rumori.
Senza promesse da film.
Semplicemente… c’è.
Amare dopo una vita insieme
è come avere un linguaggio segreto.
Un modo di guardarsi
che esiste solo quando hai condiviso lo stesso dolore,
la stessa stanchezza…
e la stessa voglia di continuare, nonostante tutto.
Quindi sì,
sono ancora innamorata.
Ma non dell’emozione dell’inizio,
bensì di tutto quello che abbiamo costruito nel tempo.
Sono innamorata della pace che mi dà il sapere
che, anche nella tempesta…
lui resta il mio rifugio. 🕊️

 
Si inizia ricordando e recitando una preghierina al Signore Dio nostro! Indi si passa a sorseggiare il caldo caffè! Il Sermoniere!
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