venerdì 5 agosto 2022


 L’amicizia è uno dei beni più preziosi che abbiamo ma davvero non saprei dire in che modo una persona diventi amica di un’altra. 

Un mistero irrisolto anche perché,l’amicizia è un movimento dell’anima e come tale è inarrestabile e indefinibile. 

L’amico del cuore, lo scegliamo perché è il nostro specchio ci attrae perché ci completa con la sua diversità. 

È qualcuno di cui abbiamo bisogno, qualcuno che ha bisogno di noi e ci gratifica con il suo affetto...

Può esistere un amico disinteressato al punto da amarti più di quanto tu possa amare te stesso (e noi spesso siamo i nostri peggiori nemici)? 

L’amicizia è un mistero già a partire dalla parola che la definisce in greco, philia. La sua radice phil- che troviamo in tante parole italiane da filosofia a filantropo, è un’esclusiva greca con una etimologia a noi sconosciuta e da quando è nata è passata dal senso di possesso sino a indicare una persona cara, all’innamoramento sino al bacio e al filtro d’amore. 

C’è tutto questo nella radice dell’amicizia, che ha attraversato tutte le sfumature dell’affetto di cui siamo capaci. 

Amicizia e amore hanno la stessa etimologia e come tale è il motore del voler bene,uno spazio per la spontaneità. 

E per questo l’amicizia è il frutto della nostra natura, non di un nostro bisogno: è un’inclinazione dell’anima. 

E SI BASA SULL’ONESTÀ,un amico diventa tale perché non ti tradisce e ti difende in un momento di debolezza.

E tu fai lo stesso con lui. 

A tal proposito vorrei ricordare Damone e Finzia, i due filosofi talmente amici da essere disposti a sacrificare la propria vita l’uno per l’altro. 

Secondo la leggenda un giorno a Siracusa Dionisio il Giovane condannò a morte Finzia, il giovane aveva criticato duramente la sua tirannia. 

Orgoglioso e convinto delle sue azioni Finzia non ritirò alcunché, ma prima di morire espresse il desiderio di tornare a casa un’ultima volta per salutare la sua famiglia. ,

Riuscì a farlo solo perché Damone si offrì in ostaggio al suo posto, garantendo al tiranno che sarebbe morto lui al posto dell’amico se questi non fosse più tornato. 

Nel giorno stabilito i soldati di Dionisio, non vedendo Finzia, stavano per uccidere Damone quando all’improvviso giunse l’amico e il tiranno colpito dal gesto di amicizia e lealtà non solo liberò entrambi ma chiese di diventare loro amico. 

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