"Dio non creò il male.
Il male è il risultato dell'assenza di Dio
nel cuore degli esseri umani."
Albert Einstein
Ho scritto qualcosa che ti volevo dire
non guardarmi così che non riesco a parlare
te la leggerò senza respirare
che se mi fermo non so se posso continuare.
Un poeta ti paragonerebbe a una stella
direbbe, sei la più bella
direbbe
la tua forza è come il Nilo quando sfocia sul mare
oppure
il silenzio fa ancora più silenzio per sentirti camminare
ti paragonerebbe al mondo intero
direbbe, voglio seguire il tuo sentiero
Ip no
questo no
sono parole che non riesco a pensare
sono frasi che non arrivo ad inventare
l'unica cosa che mi viene da pensare
anche se può sembrare stupida e banale
è che ti amo
e che con te mi piacerebbe invecchiare
e che la differenza tra il poeta e me
è che io lo dico solo a te
perché ti amo più di quanto ami me.
Poesie e pensieri di :
Mehdi W. Diciotti
Sei single e ti manca un partner. Sei in coppia e ti manca la libertà.
Lavori e ti manca il tempo libero. Hai troppo tempo libero e vorresti lavorare.
Sei giovane e vuoi crescere per fare le cose degli adulti.
Sei adulto e vorresti tornare indietro per fare le cose dei giovani.
Sei nella tua città ma vorresti vivere altrove.
Sei altrove ma vorresti tornare nella tua città.
Forse è tempo di smettere col guardare sempre a ciò che ci manca e iniziare a vivere nel presente, apprezzando davvero quello che abbiamo.
Goditi il profumo della tua casa prima di aprire la porta ed uscire a cercare i profumi del mondo.
Perchè niente è scontato, e ogni cosa è un dono.
Dagli valore.
- ( Scrittori di razza )🌍
Quanti significati sono celati dietro un abbraccio?
Che cos’è un abbraccio se non comunicare, condividere
e infondere qualcosa di sé ad un’altra persona?
Un abbraccio è esprimere la propria esistenza
a chi ci sta accanto, qualsiasi cosa accada,
nella gioia e nel dolore.
Esistono molti tipi di abbracci,
ma i più veri ed i più profondi
sono quelli che trasmettono i nostri sentimenti.
- ( Scrittori di razza )🌍
Il digiuno fisico è superficiale. Ciò che conta è il digiuno del pensiero, non assorbire pensieri inutili – pensieri riversati per tutto il giorno da media, televisione, giornali, romanzi.
E, ancora più importante: il digiuno del cuore – digiuno dell’affettività, del rancore, della critica, dell’odio, del sapere.
Stare davvero tranquillo, davvero a freddo. Non intervenire nel mondo ma lasciarlo vivere in noi. Questo digiuno è l’unico vero digiuno.
Il digiuno del pensiero ne è una conseguenza. A volte il digiuno del corpo può presentarsi come un prolungamento del digiuno del pensiero.
Se cancellate gli alimenti fisici e continuate a nutrirvi di tutti gli alimenti nocivi della nostra società – speranze, aspettative e rimpianti – questo cibo è molto più dannoso di tutti i grassi, zuccheri e proteine animali da cui si cerca di preservarsi.
Il vero digiuno è il digiuno del cuore.
Smettere di chiedere, chiedere, chiedere qualsiasi cosa. Smettere di voler essere considerato, di voler essere trattato in modo speciale: non chiedere nulla.
E, soprattutto, smettere di immaginare di essere aggredito, violentato da una situazione. Smettere di immaginarsi che, perché l’ambiente non mi ama come vorrei, sono aggredito. Aggredito da uno sguardo, un gesto, una parola, una presenza, un’idea, una razza, un modo di vivere, una religione diversa…
Il vero digiuno è digiunare da questa pretesa di aggressione… finché non mi rendo conto che nulla può aggredirmi, se non la mia stessa pretesa. Se digiuno dalla mia pretesa, divento “inaggredibile”.
Digiuno del pensiero o digiuno del cuore: l’essenza del digiuno è la non attività. Non c’è niente da fare.
È una suprema abdicazione, un’offerta alla nostra natura profonda. Vivo questo riconoscimento della mia nullità nel fare qualsiasi cosa: questo è il senso spirituale del digiuno.
~Eric Baret
Cammino, in questa poesie
solo come un cane
come un ladro di sogni, sorpreso a rubare
e mi avvolgo di questa tristezza muta
come la notte infinita,
i fiori non parlano al tramonto
hanno altro a cui pensare
chi è poeta, non vive di sole parole
ha bisogno di occhi e stelle più vicine
chi è poeta non vive, si raccoglie
come le foglie morte, al vento
in cerca di un riparo.
Santo Aiello
La mia emozione e la mia commozione
dopo
LA RECENSIONE DI RASIM MASLIC
della mia poesia
Quello Che Le Donne Non Sempre Dicono
(Le mie parole le ha fermate il Vento)
(il ripetitore Wind è andato in tilt e mi ha impedito - fino ad ora - ogni comunicazione
e chiedo scusa per questo contrattempo)
Maslic ! Rasim !
Mi hai commossa.
La sensazione che provo è quella di essere
stata "accolta" e "vista" nella mia "essenza".
Accolta - Vista - Percepita
dalla tua capacità empatica che ti contraddistingue e che appartiene alla persona che sei.
Non basta essere un critico letterario - un giornalista - un poeta - un illustratore - un
artista di spicco ... in verità tu essenzialmente sei una persona che vive con passione tutto ciò che vai facendo ...
che vai vivendo.
E hai un dono speciale, quello di
"mettere in luce" tutto ciò con cui vieni in
contatto. Senza riserve.
Incontrarti è stato come una epifania, una
sorta di "rinascita psicologica" .. che può
avvenire quando qualcuno, meritevole di stima, ti ri-conosce nella tua essenza .. e
viene a rafforzare la stima che hai di te.
La poesia per me è stata da sempre un
luogo-rifugio in cui sostare in libertà. Lo spazio-libero in cui "le parole non dette, taciute o imbavagliate, hanno trovato la forza di uscire fuori senza timore. Ma era
uno spazio-mio .. una terra di mezzo in cui abitare: fra realtà e sogno.
Ad un certo punto, da poco tempo in verità,
ho aperto le finestre: Fb - concorsi di poesia - vari attestati di merito e di finalista - varie pubblicazioni su antologie e riviste - ma, tante volte, mi sono sentita come un ingranaggio in una "catena di montaggio" ... senz'anima.
Arrivi tu .. e le cose acquistano un sapore diverso. Tu diventi presenza - assenso - consenso - fuori da ogni obiettivo di mercificazione. Sei una voce fuori dal coro che si ferma a prestare "la sua voce" per il piacere di alimentare e di alimentarsi del
piacere della bellezza. E mi ri-porti, come dice Bobin, ad abitare il mondo poetando, come a me piace fare.
Con il tuo modo generoso di "illustrare" e di "celebrare" la bellezza della poesia e della mia poesia ... con il tuo modo generoso di mettere in luce la mia "essenza" di anima senziente .. mistericamente mi fai sentire
"forza generatrice di poesia".
Da qui, mi attraversa il pensiero che la mia poesia possa diventare, anche per gli altri,
lo spazio-rifugio
dove andare a trovare "la forza" per dire "le parole non dette".
Le parole sono un ponte che ci porta verso l'altro. Sono legami che ci permettono di dare forma a quel "senso di appartenenza"
necessaria ... per ri-costruire una "umanità" ferita.
p.s.
A proposito della tua magnifica illustrazione, che a primo sguardo, appare mistica e metafisica nella sua essenza .. credo possa diventare un momento rivoluzionario di comunione.
Prendersi per mano, con tutto il significato ontologico del gesto, è già un atto rivoluzionario. Di cambiamento.
E tutto ciò mi fa stare bene.
E tutto ciò grazie a te, Rasim.
Una volta, durante la visita pastorale in ospedale, un malato mi ha chiesto: "Padre, lei ha paura della morte? Cosa c'è nell'aldilà?" E poi mi ha confidato che pensava spesso alla morte e si chiedeva come sarà dopo, se ci saranno gli angeli, se potrà incontrare sua moglie defunta...? E gli ho detto che non si può trattare in termini terrestri una realtà ultraterrestre; che la risurrezione è come una nuova creazione ed è opera di Dio, che è "Dio dei viventi", che ci sarà vita piena, la felicità, gli angeli, i santi, i nostri cari defunti.
Noi credenti siamo nel mondo, ma non del mondo. Sappiamo che la vita qui sulla terra è breve e finisce presto. Ma la morte non può fare nulla contro la fede. La nostra anima nobile, eterna e invincibile avanza verso Dio e si immergerà definitivamente in Lui.
Dopo la morte si entra nella vita eterna, che è estasi suprema, amore infinito, verità, gioia. La nostra destinazione è la risurrezione
❤️🙏don Nikola Vucic
Quando il respiro e il battito del cuore diventano tutt’uno,
fissa quell’istante magico nell’eterno.
Altre volte ancora un abbraccio, se silenzioso,
fa vibrare l’anima e rivela ciò che ancora non si sa
o si ha paura di sapere.
Ma il più delle volte un abbraccio
è staccare un pezzettino di sé
per donarlo all’altro
affinché possa continuare il proprio cammino meno solo.
PABLO NERUDA
Mongolfiere colorate attratte dalla luna.
Mongolfiere innamorate.
Portano lontano.
Altrove. Dove il desiderio trova respiro !!!
Ed io, incantata .. ne seguo la scia !!!
Bruna Starrantino.💌
Nuova Recensione: "Grani di Solitudine: Le Melodie Scarlatte dell'Umanità" 🌟
Cari amanti della poesia e delle emozioni profonde,
Sono lieto di annunciare la pubblicazione della nuova recensione per la poesia di Bruna Starrantino: "Grani di Solitudine: Le Melodie Scarlatte dell'Umanità". Questa poesia cortissima, ma con grande significato, vi porterà in un viaggio attraverso le profondità dell'anima umana, mentre scopriamo la bellezza della solitudine e il legame universale che ci unisce tutti.
Bruna Starrantino esplora il ruolo centrale della solitudine nella nostra esperienza umana. Attraverso la metafora del melograno, scopriamo l'unicità di ogni singolo verso e allo stesso tempo il legame indissolubile con il tutto.
Con amore e gratitudine.
--------- Grani. ---------
di solitudini
scarlatte
risuonano all'unisono
dentro
la pelle di un melograno
È
la mia idea di
umanità
©Bruna Starrantino
RECENSIONE
©Rasim Maslic
Attraverso la sua raccolta di poesie "Grani di Solitudine: Le Melodie Scarlatte dell'Umanità", l'autrice trasporta il lettore in un viaggio emozionante attraverso le profondità dell'anima umana, rivelando la bellezza nascosta nella solitudine e la connessione universale che ci lega gli uni agli altri.
Con una prosa delicata e avvolgente, l'autrice dipinge un ritratto affascinante del melograno come simbolo intrinseco dell'esperienza umana. Ogni grano, separato eppure interconnesso, riflette la complessità della nostra stessa esistenza, mentre il frutto nel suo insieme diventa un'opera d'arte vivente, una sinfonia di solitudini che si intrecciano in un'unica melodia.
Attraverso questa visione poetica, l'autrice ci invita a riflettere sulla nostra relazione con la solitudine e il modo in cui possiamo trovare unità nelle nostre esperienze più intime. In un'epoca dominata dalla distanza digitale, il messaggio di "Grani di Solitudine" è più rilevante che mai: la solitudine non è una barriera, ma piuttosto un ponte che ci connette l'uno all'altro, arricchendoci nel processo.
Con una sensibilità acuta e una profondità sorprendente, l'autrice ci guida attraverso le sfumature della nostra umanità, rivelando il valore intrinseco della solitudine come fonte di crescita personale e di connessione autentica con gli altri. Ogni poesia è un tuffo nell'abisso dell'anima, un invito a esplorare la bellezza e la complessità della nostra esistenza.
In definitiva, "Grani di Solitudine" è molto più di una raccolta di poesie: è un'opera d'arte che celebra la bellezza della solitudine e la forza della connessione umana. Con la sua prosa incisiva e il suo messaggio universale, questa raccolta risuona nel cuore di ogni lettore, lasciando un'impronta indelebile nella mente e nell'anima.
ILLUSTRATIONE
©Rasim Maslic
...che non riesco mai a dire
se non avessimo un’anima
non scriveremmo poesie
c’è un dolore, in ogni verso
una sofferenza, un segreto
c’è il dire e non dire, c’è un silenzio
c’è sempre un silenzio
- Poi me stesso.
altro io non ho -
Santo Aiello