Non bisogna mai imporre la propria presenza.
Perché una delicata assenza racchiude in sé tutta la vera dignità di una persona.
E chissà se poi qualcuno noterà quella calma apparente che si fa spazio tra una ruga
d'espressione e lo sguardo accigliato di certe frasi impietose...
E mentre incespico di continuo nello spazio tempo.
Mi fanno male le noncuranze che gelano ogni cosa, che attraversano i vestiti, le foreste, i cimiteri, la carne, fino a disorientare anche il sangue nelle vene.
Vorrei imparare dal mio spirito guida il saper contemplare le distanze.
Noi che respiriamo all'unisono con le radici e tutto il retaggio di certe tradizioni millenarie...
E pianterei qui tutti i compromessi che non brillano, i non fa niente che ancora adesso non smettono di sanguinare, i contorni violacei che contemplano questo pianeta meraviglioso, ma assai lontano.
(Carlo Alberto Polverini)
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