domenica 13 novembre 2022

 Guarda la strada, l’asfalto 

è così

grigio

come lo vedi. Guarda la chioma 

di un cipresso

compressa 

come quella sopra la testa

di un’africana. Guarda il colore

di un tulipano, è quello

e basta. 

Guardati dentro

e togli fuori 

le bende

lasciale alle mummie, 

non nascondere le crepe

dove si nascondono i tuoi morti

tanto 

qualcosa 

resta sempre allo scoperto: le pieghe 

sul tuo volto. Nelle righe 

d’aria, l’inchiostro dei tuoi pensieri 

e nei tuoi occhi

chi parla è la luce, c’è sempre 

qualcosa che torna a galla

che sgorga

dai solchi della fronte. Le parole  

non dette, ferme 

sullo stomaco, che soffocate 

ti bloccano il collo. Poi c’è la volontà

che ti modella il mento, l’insicurezza

che ti accorcia i nervi. Sii te stessa, togli 

gli strati di apparenza

e vivi come nell’attimo in cui ridi,

quando 

fra un sorriso e una preghiera

non c’è differenza.


*Una cosa che ho scritto adesso. Se non scrivo quello che sento muoio dentro. Cado. Divento cenere silenziosa.




Francesca B. 

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