Guarda la strada, l’asfalto
è così
grigio
come lo vedi. Guarda la chioma
di un cipresso
compressa
come quella sopra la testa
di un’africana. Guarda il colore
di un tulipano, è quello
e basta.
Guardati dentro
e togli fuori
le bende
lasciale alle mummie,
non nascondere le crepe
dove si nascondono i tuoi morti
tanto
qualcosa
resta sempre allo scoperto: le pieghe
sul tuo volto. Nelle righe
d’aria, l’inchiostro dei tuoi pensieri
e nei tuoi occhi
chi parla è la luce, c’è sempre
qualcosa che torna a galla
che sgorga
dai solchi della fronte. Le parole
non dette, ferme
sullo stomaco, che soffocate
ti bloccano il collo. Poi c’è la volontà
che ti modella il mento, l’insicurezza
che ti accorcia i nervi. Sii te stessa, togli
gli strati di apparenza
e vivi come nell’attimo in cui ridi,
quando
fra un sorriso e una preghiera
non c’è differenza.
*Una cosa che ho scritto adesso. Se non scrivo quello che sento muoio dentro. Cado. Divento cenere silenziosa.
Francesca B.
Nessun commento:
Posta un commento