mercoledì 1 aprile 2020

"Foto di guerra" di Pier Angelo Piccolo





I suoi occhi me lo raccontano tutto, lo strazio di quelle ore, l’ ansiosa trepidazione … povero giovane, dolce, ingenuo.
Fissavo intensamente quella immagine sopra la mia bancarella, i suoi colori erano il bianco e il nero.
Caro nonno Angelo, volevi farci credere di essere felice lì in mezzo, tra milioni di ragazzini di tutto il mondo che s’ammazzavano (invece di lavorare, creare, inventare, pregare, studiare, giocare, fare l’amore), poveri giovani come te che si odiavano terrorizzati, senza conoscerne il perché.
Eri proprio uguale al mio bambino e io ti sto osservando, adesso, in quella foto di cento anni fa e vedo che hai la stessa identica faccia di mio figlio, nato da poco, ciò mi rende ancora più triste.
Ti eri fatto fotografare mentre facevi la guerra e pensavi, pensavi … chissà a cosa pensavi.
Io, adesso, conosco già come sarebbe stato il tuo avvenire: ti saresti salvato da quel conflitto immane dove perirono in molti, avresti vissuto fino agli anni sessanta del ‘900 e avresti visto il futuro … ma, prima, ti sarebbe caduto un figlio, giovane di vent'anni, in un’altra sciagura, in una orribile seconda guerra mondiale, perché’ la prima non bastava a questa bestia chiamata uomo.
Tuo figlio affonderà e annegherà.
Nel 1944, a bordo di una nave maledetta.
Tu, però, non conoscevi ancora nulla del tuo destino e, sul retro della foto scrivevi: “Cara Angela, sono al fronte e penso a te.”
Già, il fronte: eri al Piave a combattere la tua battaglia sul montello, giorni e giorni di viaggio terrorizzante per raggiungere il nemico e ti sembrava che la nonna fosse lontana, irraggiungibile, in un altro pianeta.
Oggi, dal casello autostradale di Treviso Nord, uscita per il Montello, a Venezia, dove stava la nonna ad aspettarti, ci impiego dodici minuti.
Se esco da casa per andarci a comprare il vino buono che fanno da quelle parti, mia moglie nemmeno se ne accorge e, quando, al ritorno, gliene offro un ombra mi dice:”figo ‘sto vino, l’hai comperato dal Gigi qui sotto?”
Tutto è ormai cambiato nel nostro Mondo ora, ma lo sguardo che avevi in quella foto, più lo osservo e più vedo che è lo stesso che ha mio figlio: anche lui, spesso, si chiede quale sarà il suo destino.
Tu, allora, sparavi ai crucchi tedeschi mentre, adesso, siamo tutti fratelli d’una grande comunità europea.
Combatterà’ un’altra guerra mio figlio?
Sono almeno cinquemila anni che gli uomini combattono e si ammazzano in continui conflitti, se riuscissimo a non farlo fare ai bambini come lui, ai suoi compagni di classe delle elementari, ai suoi coetanei variopinti del resto del’umanità, saremmo già noi, la nostra generazione, eroi agli occhi di Dio.
Quanto vuole per questa foto?” mi chiede l’avventore del mio mercatino.
Non è in vendita, caro amico, questa è mia, personale. Le altre foto vengono otto euro le piccole, dodici le grandi.”
Così tanto?”
Eh sì,valgono moltissimo: hanno tutte almeno cento anni.”


Pier Angelo Piccolo
Niagara Falls On

Nessun commento:

Posta un commento