Nella mente spesso ritorna il pensiero del primo e unico cinema, questa realtà fu una grande opportunità per il paese; in quanto si svilupparono aggregazioni con i paesi limitrofi e punti di ritrovo tra i giovani e famiglie.
Tra la fine degli anni quaranta, il Reverendo don Belloni, parroco del paese, ebbe in dono dalla famiglia Bianchi / Zuzzi, la casa e tutte le proprietà, Egli si impegnò per la realizzazione dell'asilo, della scuola di cucito, ed infine della sala cinematografica, tutti i paesani lo aiutarono al fine di realizzare questi suoi generosi progetti: ciascuno con le proprie possibilità non solo economiche, di opere materiali e segnali di buona volontà si diffusero tra tutti i paesani.
Il cinema prese loco in un ex deposito di attrezzi per il lavoro, situato sopra la latteria, poco distante dalla chiesa.
Nei primi giorni di aprile sino a fine settembre, per moti anni le proiezioni della sala cinematografica di Resiutta si svolgevano nella gioia di grandi e piccini.
Il caro paesano Francesco Argante che viveva in città, (Udine) si occupava di scegliere i film, ovviamente le pellicole di maggior successo, quelle che nei mesi precedenti avevano consentito ottimi incassi.
Dopo questo primo passaggio di selezione le portava a Resiutta dal suo caro amico Armando Sacchet, era quest'ultimo l'uomo di fiducia a cui don Belloni aveva dato in consegna le chiavi della sala cinematografica.
Il sabato sera, durante la prima proiezione era consuetudine vedere arrivare le giovani coppiette di fidanzati; certuni, quelli che vivevano distanti, giungevano con rumorose lambrette ed altri con veloci vespini.
La domenica pomeriggio invece il pubblico era per la maggior parte formato dai residenti della Val Resia, i quali arrivavano festosi, erano molti, tanti, infatti lo spazio adiacente la latteria era colmo di silenziosi mezzi di trasporto: le due ruote!
La domenica sera il mitico Sacchet si preparava per la proiezione dell'ultima pellicola, a fine giornata domenicale il pubblico era quello formato da gruppi di famiglie, le quali dopo una settimana di faticoso
lavoro si concedeva questo piccolo, ma grande lusso!
Bastava poco, si, la felicità era garantita per tutti,
Il cinema chiuse i battenti nel 1975.
(Io, ovviamente, nella parte iniziale ancora non esistevo, tante le testimonianze che mi arrivano ancora, dopo molti anni...Grazie di cuore!)
Sacchet Brunetta
Tra la fine degli anni quaranta, il Reverendo don Belloni, parroco del paese, ebbe in dono dalla famiglia Bianchi / Zuzzi, la casa e tutte le proprietà, Egli si impegnò per la realizzazione dell'asilo, della scuola di cucito, ed infine della sala cinematografica, tutti i paesani lo aiutarono al fine di realizzare questi suoi generosi progetti: ciascuno con le proprie possibilità non solo economiche, di opere materiali e segnali di buona volontà si diffusero tra tutti i paesani.
Il cinema prese loco in un ex deposito di attrezzi per il lavoro, situato sopra la latteria, poco distante dalla chiesa.
Nei primi giorni di aprile sino a fine settembre, per moti anni le proiezioni della sala cinematografica di Resiutta si svolgevano nella gioia di grandi e piccini.
Il caro paesano Francesco Argante che viveva in città, (Udine) si occupava di scegliere i film, ovviamente le pellicole di maggior successo, quelle che nei mesi precedenti avevano consentito ottimi incassi.
Dopo questo primo passaggio di selezione le portava a Resiutta dal suo caro amico Armando Sacchet, era quest'ultimo l'uomo di fiducia a cui don Belloni aveva dato in consegna le chiavi della sala cinematografica.
Il sabato sera, durante la prima proiezione era consuetudine vedere arrivare le giovani coppiette di fidanzati; certuni, quelli che vivevano distanti, giungevano con rumorose lambrette ed altri con veloci vespini.
La domenica pomeriggio invece il pubblico era per la maggior parte formato dai residenti della Val Resia, i quali arrivavano festosi, erano molti, tanti, infatti lo spazio adiacente la latteria era colmo di silenziosi mezzi di trasporto: le due ruote!
La domenica sera il mitico Sacchet si preparava per la proiezione dell'ultima pellicola, a fine giornata domenicale il pubblico era quello formato da gruppi di famiglie, le quali dopo una settimana di faticoso
lavoro si concedeva questo piccolo, ma grande lusso!
Bastava poco, si, la felicità era garantita per tutti,
Il cinema chiuse i battenti nel 1975.
(Io, ovviamente, nella parte iniziale ancora non esistevo, tante le testimonianze che mi arrivano ancora, dopo molti anni...Grazie di cuore!)
Sacchet Brunetta
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